Convenzioni
La Clinica dell’Ernia opera con le maggiori compagnie assicurative del settore. Di seguito l’elenco:
A.S.I.D. FINMECCANICA |
ALLIANZ WWCS |
ALLIANZ* |
AON HEWITT RICK & CONSULTING |
ASSIRETE |
AWP Contact Center |
AXA |
BLUE ASSIST. |
BUPA |
CAMPA |
CAPAIAP |
CASAGIT AMB.LE |
CASAGIT RIC. |
CASPIE |
CASSA MUTUA NAZIONALE |
CE.R.S. CENTRO RICERCHE |
CESAREPOZZO |
CIGNA VAT BE |
COMMISSIONE EUROPEA |
COOPSALUTE |
CRA ACEA MBA |
FAS |
FASCHIM |
FASDAC |
FASI OPEN |
FASI |
FD SERVICE S.P.A. |
FISDE – FONDO INTEGRATIVO SANI |
FONDOSALUTE |
GALENO SCRAL |
GBS |
IPAS |
IPAZIA SERVICE SRL |
MAPFRE WARR. |
MED 24 s.r.l. |
MEDIC4ALL |
MIGLIOR SALUTE |
MYASSISTANCE S.R.L. |
MYRETE – DIM SERVICE SRL |
NEW MED |
POSTE WELFARE SERVIZI SRL |
PREVIMEDICAL |
PREVIMEDICAL AMB.LE |
Pro.Ge.Sa For All |
SALUTE MIA |
UNISALUTE |
WORLD HEALTH ORG.STAFF HEALTH |
SUTURA DIRETTA
La sutura diretta, raggruppa una serie di tecniche, in cui il chirurgo, con ago e filo chiude il foro dei tessuti da cui è fuori uscita l’ernia (senza uso di protesi). Le più diffuse sono la tecnica di Bassini, la tecnica di Shouldice e quella di McVay.
INTERVENTO DI BASSINI

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INTERVENTO DI SHOULDICE

INTERVENTO DI MCVAY

>> Il nostro orientamento:
raccomandiamo queste soluzioni in casi particolari (e.g.: recidive in cui è necessario rimuovere protesi pregressa, pazienti giovani, ambiente settico etc.).
Il nostro centro, ha praticato e studiato i postumi operatori di queste tecniche per decenni.
Oggi queste tecniche sono considerate obsolete, ma in specifici casi possono essere ancora la soluzione più valida.
LE PROTESI
La “retina“
La prima domanda che un paziente pone oggi al suo chirurgo è: “ma mi mette la retina?” come se questa di per sé fosse la garanzia del risultato e la soluzione ottimale per tutte le ernie. Non è così.
Esistono centinaia di “retine”: piane, bi o tridimensionali; riassorbibili, non riassorbibili, parzialmente riassorbibili, biologiche. Altrettante sono le tecniche, i principi e le sedi per impiantarle. Al chirurgo spettano tutte queste scelte, da cui dipenderanno il risultato finale, confort post operatorio, degenza e recidive e l’esposizione al rischio di complicanze nel breve termine ma anche a distanza di anni.
PROTESI PIANE

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Il rinforzo della regione inguinale è affidata ad una protesi suturata perimetralmente, che si distende dal legamento inguinale a ricoprire i muscoli.

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PROTESI TRIDIMENSIONALI


In cartuche il plug, il tappo, chiude l’orificio.

APPLICAZIONE DEL PLUG





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Si dimostra l’adiacenza ai vasi, al deferente. Inoltre la sua protrusione e sporgenza all’interno dell’addome può causare lesioni dei visceri e della vescica.

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>> Il nostro orientamento:
raccomandiamo la personalizzazione dell’intervento e valutiamo di volta in volta la tecnica e la protesi più adatta al singolo caso. Non crediamo esista un ‘protocollo di cura’ applicabile a tutti. La nostra esperienza clinica, l’aggiornamento continuo dei nostri chirurghi, ed una analisi strutturata dei risultati ottenuti, ci consente di sviluppare la migliore soluzione terapeutica.
LAPAROSCOPIA
Per comprendere le finalità ed il principio di un trattamento di un’ernia inguinale con approccio laparoscopico ci serviamo di un altro esempio, quello di una recipiente, una vasca da bagno, con un foro da cui fuoriesce l’ acqua. Per ripararla applichiamo una toppa dall’interno come è ben evidente nel disegno.


Nell’ernia si raggiunge la regione inguinale dalla parete posteriore, dall’interno e si applica sulla regione inguinale posteriore una protesi.
Il nostro orientamento:
raccomandiamo l’accesso laparoscopico nelle recidive da intervento con accesso chirurgico anteriore, e nelle ernie bilaterali in accordo con le attuali linee guida.




La protesi è stata distesa


INIEZIONE SCLEROSANTE
La scleroterapia consiste nella pratica iniettiva di sostanze che inducano una reazione fibrotico-cicatriziale finalizzata al contenimento dell’ernia.
Presentata come una terapia semplice, ambulatoriale, indolore e radicale è in effetti gravata da un tasso di complicanze e recidive intollerabili.
>> Il nostro orientamento:
non prevediamo l’uso di questa metodica ritenuta inefficace e con rischi inaccettabili.

CINTO
Per quanto criticati, ancora oggi i cinti suscitano un interesse in chi è affetto da questa patologia. Di solito è il paziente che sceglie la via del cinto: desidera o ha la necessità di procrastinare l’intervento, o lo teme. Riteniamo quindi giusto parlarne.
Il loro fine è di impedire la fuoriuscita dell’ernia mediante una compressione meccanica esterna sulla regione inguinale. Tuttavia la continua permanenza, il costante attrito e compressione da parte del cinto sulla regione inguinale causa un triplice ordine di problemi:
Problemi psicologici, perché il cinto è comprensibilmente invalidante in una normale vita di relazione.
Problemi igienici per la sudorazione, l’irritazione e talora macerazione locale della cute responsabili di sovra infezioni spesso micotiche, comunque resistenti alle terapie.
Problemi anatomici conseguenti alla fibrosi delle strutture della regione schiacciati e strette dal cinto; si facilitano sindromi aderenziali viscero- parietali a loro volta responsabili di un accentuato rischio di strozzamento e di incremento delle difficoltà nell’eventuale, successivo, atto chirurgico.
>> Il nostro orientamento:
sconsigliamo questa soluzione, limitandone l’uso unicamente in quei casi in cui sia indispensabile procrastinare l’intervento.